11-
Suis viibus pollens (possente di sua propria forza)
Una delle frasi predilette dal d'Annunzio. La fece incidere sui sigilli dorati
con cui chiudeva le buste.
12- Io ho quello che ho donato
Inciso sul frontone all'ingresso del Vittoriale, racchiuso in un tondo recante
la figura di una cornucopia, simbolo dell'abbondanza. Un altro tra i più celebri
motti dannunziani.
13- Mori citius quam deserere (morire piuttosto che rinunciare)
Motto donato da d'Annunzio ai legionari abruzzesi nel Novembre 1920, quando la
situazione a Fiume era diventata ormai insostenibile.
14- Immotus nec iners (fermo ma non inerte)
La scelta di questo motto ha un chiaro significato polemico: d'Annunzio non
tralasciò mai occasione di ricordare a Mussolini le sue passate imprese militari
e di esprimere il suo desiderio di tornare all'azione, specie nei primi anni del
suo "esilio" al Vittoriale.
15- Piegandomi lego
Motto impresso sulla carta da lettere con l'immagine di un salice piangente che
si piega legandosi ad un altro albero. Pare che il motto facesse riferimento
alla condizione del d'Annunzio che si "piegava" alla volontà di Mussolini, che
lo voleva lontano dalla vita politica.