E’ in te nell’aria
è in te nell’aria
sottile la senti la mancanza
di vita piena
come applaudire con una mano sola
ma è regale regalo
questo rapido frullo
d’ali
atto d’amore
non affidarlo nelle mani del vento
sii àncora
gettata nel cielo
Visione
imbevuto del sangue della passione un cielo
di angeli folgora l’attesa vertiginosa
nella cattedrale del Sole dove ruotano
i mondi
è palpito bianco la colomba sacrificale
Dal di fuori
1.
precipitati da un primo
mondo di luce indivisa –
essere qui e insieme
altrove
dal di fuori il pulsare
dell’universo
impregnato di dolore e di canto
2.
questo dolore questo
canto: ne siamo
l’essenza
siamo volti che galleggiano
sulla superficie di un sogno
Sospensione
un camminare nella morte dicevi
come su vetri non conti le ferite
aspettare di nascere uscire
da una vita-a-rovescio
riconoscersi enigma dicevi
di un Eterno nel suo pensarsi
Sconnessione
pensavi guadagnare la chiarezza?
la vita imita sempre più il sogno
nelle sconnessioni avanti con gli anni
ti coniughi ad un presente che s’infrange
dove l’orizzonte incontra il cielo:
e ti sorprendi a chiederti chi sei
oggi da specchi rifranto
e moltiplicato
mentre il tempo a te ti sottrae
Sperdimento
silenzio-ombelico di luce
(le ombre corte l’aria
incendiata)
affondo in vertigini di cielo
… unforgettable…
le uve
dei suoi occhi ad addolcire il sangue
nello sperdimento
del tempo che si sfoglia
quest’ora squama
il mio cuore di paglia
“La vita… è ricordarsi di un risveglio”
[leggendo Sandro Penna: una cheta follia, di Elio Pecora]
sotto un mutevole cielo chiuso
nel tuo grido di diverso
cresce la luce a cui vòlti
le spalle: voglia di sparire
dentro un sogno o restare
nell’ora dolce dei vivi
- mosca impigliata nel miele
Lasciate che sogni
lasciate che sogni il paese
delle più dimenticate musiche
dove vibra la segreta stella del mio sangue
il paese del Tutto dove nel tutto esisto
senza limiti senza limiti
in una infinita danza dove sono la danza