I consigli
di Stephen King |
Se volete fare
gli scrittori, ci sono due esercizi fondamentali: leggere molto e
scrivere molto.
Non conosco stratagemmi per aggirare questa
realtà, non conosco scorciatoie.
Io sono un lettore lento, però
mando giù solitamente dai settanta agli ottanta libri all'anno,
soprattutto romanzi. Non leggo per imparare il mestiere; leggo
perché mi piace leggere. È quello che faccio la sera nella mia
poltrona blu. Analogamente, non leggo romanzi per studiare l'arte
della fiction, ma semplicemente perché mi piacciono le storie.
Tuttavia si instaura un processo di apprendimento. Ogni libro che
aprite ha la sua o le sue lezioni da offrirvi, e abbastanza spesso i
libri brutti hanno da insegnarvi di più di quelli belli.
Se
possibile, nel locale in cui scrivete non dovrebbe esserci il
telefono, meno che mai devono esserci il televisore o dei videogame
con cui trastullarvi. Se c'è una finestra, accostate le tende o gli
scuri a meno che dia su un muro uniforme. Per qualsiasi scrittore,
ma per il principiante in particolare, è opportuno eliminare ogni
possibile distrazione. Se continuerete a scrivere, filtrerete con
naturalezza tutte queste distrazioni, ma all'inizio è meglio
toglierle di mezzo prima di cominciare a scrivere.
Dunque
eccovi nella vostra stanza con le persiane serrate, la porta chiusa
e il telefono staccato. Avete fatto saltare in aria il televisore e
vi siete impegnati a scrivere mille parole al giorno, a qualunque
costo. Ora viene l'interrogativo chiave: di che cosa scriveremo? E
l'altrettanto fondamentale risposta: di qualunque cosa avremo
voglia. Assolutamente qualsiasi cosa... se diremo la verità. Il
comandamento che vige nei corsi di scrittura era di solito:
"Scrivete ciò che sapete".