da "I
dolori del sonno."
Qui sul mio letto faccio giacere le mie membra,
non è mai stata mia abitudine pregare
con labbra commoventi e ginocchia piegate;
ma silenziosamente, per gradi lenti,
il mio spirito si ricompone all'amore,
in umile fede le mie palpebre si chiudono,
con rispettosa rassegnazione,
nessun desiderio concepito, nessun pensiero espresso,
soltanto un senso di supplica;
una sensazione di lei impressiona tutta la mia anima
che è debole, tuttavia è benedetta
dato che in me, intorno a me, ovunque
c'è una forza e una saggezza eterna.