1-
Memento audere semper (ricordati di osare
sempre)
È il più
celebre motto di guerra dannunziano, legato alla memorabile "Beffa dei Buccari",
l'impresa compiuta nella notte tra il 10 e l'11 Febbraio 1918.
2-
Iterum rudit leo (di nuovo rugge il leone)
Si riferisce al
leone rampante di San Marco, dipinto su uno stendardo purpureo sui fianchi della
fusoliera degli aerei che il 5 Ottobre 1917 piombarono sulla base navale di
Cattaro. Questa è una delle imprese in cui d'Annunzio, medaglia d'oro, fu più
fiero. Egli rimase miracolosamente illeso nonostante il suo apparecchio
riportasse ben 127 fori.
3-
Donec ad metam (fino alla meta)
È il motto del
volo su Vienna del 9 Agosto del 1918. L'ordine era di non arrestarsi mai, di non
tornare indietro senza prima aver raggiunto la capitale austriaca.
4-
Et ventis adversis (anche con i venti contrari)
Motto coniato
per la marina italiana.
5-
Vittoria nostra, non sarai mutilata
Era il titolo
di un articolo apparso sul Corriere della Sera il 24 Ottobre 1918 scritto da
d'Annunzio contro il presidente americano Wilson, che voleva negare all'italia
l'annessione della città di Fiume come compenso territoriale per la
partecipazione al conflitto mondiale. Ma a pochi giorni dalla fine della guerra,
si costituì a Fiume il Consiglio Nazionale italiano che proclamò l'annessione di
Fiume all'Italia con il consenso della maggioranza della popolazione.
6-
Hic manebimus optime (qui rimarremo ottimamente)
Così dicevano i
legionari romani dopo aver conquistato una città e così ripetè d'Annunzio dopo
che fu occupata Fiume, nonostante un comunicato ufficiale del Governo italiano
considerasse tale atto "così inconsiderato e dannoso".
7-
Italia o morte!
Titolo di un
discorso che d'Annunzio tenne nel Giugno del 1919 per scuotere l'indifferenza
degli italiani di fronte alla questione di Fiume.
8-
Cosa fatta capo ha
Celebre frase
dantesca usata da d'Annunzio per sancire la sua impresa divenuta dopo pochi
giorni già leggendaria. Per il poeta la parola "capo" ha il doppio significato
di "principio" e di "comandante". D'Annunzio fece disegnare per il motto la
figura di un nodo tagliato daun pugnale: rappresenta il nodo che il presidente
Wilson aveva messo intorno alla gola dell'Italia, stabilendo le umilianti
condizioni di pace.
9-
Chi non è con noi è contro di noi.
Frase di Gesù
Cristo "usata" dal comandante d'Annunzio per le sue "Fiamme nere", la divisione
d'assalto dei combattenti che alla fine della guerra si trovavano ancora in
Libia. Una volta rimpatriate, le Fiamme nere, subito si schierarono per la causa
di Fiume.
10-
Dant vulnera formam (le ferite foggiano la
forma)
Motto latino
dedicato da d'Annunzio ad Adolfo De Carolis che illustrò la prima edizione del
Notturno, e alla sua arte di incisore.